I tipi di lenticchie
Le lenticchie sono ricche di proprietà nutritive, tanto da essere considerate un valido alleato del benessere alimentare, grazie all’elevata concentrazione di fibre, ferro, sali minerali e al basso apporto di grassi saturi e colesterolo. Seppur quella marrone sia senza dubbio la più conosciuta, in realtà esistono diversi tipi di lenticchie. Scopriamo qualcosa in più sulle varietà esistenti e sui diversi modi per cucinarle.
Le 10 varietà di lenticchie più conosciute
Ci sono almeno 10 varietà di lenticchie più conosciute in Italia, tanto da essere spesso presenti sulle tavole degli italiani.
- la lenticchia verde di Altamura, chiamata anche “lenticchia gigante”, date le sue dimensioni enormi. Prodotta nelle Murge, ha un colore verde scuro, una consistenza compatta e viene servita generalmente come contorno;
- la lenticchia rossa o “lenticchia egiziana”, per la sua origine mediorientale. Di piccole dimensioni, è tenera e gustosa. La si trova in commercio soprattutto decorticata (ciò ne facilita la cottura). È perfetta per i più piccoli e per fare il purè. Da questa si ricava la farina, utilizzata per la produzione di pasta, ricca di gusto e senza glutine. Sull’e-shop de Le Celizie sono disponibili degli ottimi maccheroni di lenticchie rosse bio da condire a proprio piacimento.
- la lenticchia di Colfiorito, di colore giallo-rosso-verde, è piccola ma molto saporita. Cuoce in poco tempo e può essere gustata da sola o in zuppe e minestre;
- la lenticchia di Castelluccio di Norcia, che ha ottenuto la certificazione IGP, ha una buccia molto fine, è morbida, piccola e gustosa. È tra le varietà più rinomate e versatili;
- la lenticchia di Ustica, la più saporita e più piccola d’Italia. Cresce sul terreno vulcanico dell’omonima isola siciliana che le conferisce il caratteristico colore marrone scuro. È ottima sia con paste e risi integrali che in zuppe;
- la lenticchia di Villalba, conosciuta anche come “lenticchia bionda”, è la varietà italiana dalle maggiori dimensioni. Viene prodotta a Caltanissetta ed ha un buon apporto di proteine e ferro;
- la lenticchia di Mormanno, varietà tipica del territorio calabrese (Mormanno difatti è un altopiano del Massiccio del Pollino). Ha un seme piccolo e policromo (verde, rosso e beige) e viene consumata soprattutto in zuppe e passati;
- la lenticchia di Onano, nota anche come “lenticchia dei Papi”, è tra le varietà più antiche. Di colore marrone chiaro con striature, ha un sapore dolce e delicato. Per la sua consistenza cremosa è ideale per zuppe e minestre;
- la lenticchia di S. Stefano di Sessanio, raccolta secondo metodi tradizionali sulle pendici del Gran Sasso. Di piccole dimensioni e colore marrone scuro, ha un sapore molto intenso ed un elevato contenuto di ferro. Ottima per le zuppe rustiche;
- la lenticchia dell’Armuña, varietà d’Oltralpe portata sulle nostre tavole per il suo sapore inconfondibile e la consistenza tenera.
Lenticchie: come cucinarle per gustarle al meglio in base al loro colore
Se ti stai domandando come cucinare le lenticchie, sappi che esiste una varietà e un colore specifici ideali per esaltare appieno il gusto di una particolare pietanza.
- le lenticchie marroni vengono perlopiù impiegate come ingredienti di zuppe, paste o risi. Tra le più famose ci sono le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, considerate come presidio Slow Food, o le lenticchie di Onano, perfette anche in accompagnamento a carni stufate;
- le lenticchie rosse (o perlomeno tendenti al giallo-arancione) sono ideali per zuppe e contorni o creme;
- le lenticchie verdi, dal sapore penetrante ed intenso, sono di grandi dimensioni e vengono usate perlopiù per la preparazione di minestre. Tra le più note ci sono la “Gigante” di Altamura e quella di Castelluccio di Norcia, che viene spesso servita come contorno con il cotechino o usata per fare le polpette vegetariane;
Le lenticchie nere, molto versatili in cucina, hanno note dolci ed aromatiche e si presentano piccole, lucide e scure. Sono particolarmente indicate per preparare zuppe delicate o insalate. Ottime anche come contorno di piatti a base di pesce.